Piombino Dese (centro, villa Cornaro di Palladio e Draganziolo)
Il centro antico di Piombino è di carattere lineare, delimitato a nord e a sud da prati verso la campagna coltivata e dominato dall’imponente volume cubico con corpi laterali e adiacenze della cinquecentesca villa Cornaro di Andrea Palladio. La villa, dotata di duplice facciata a nord e a sud, è un po’ arretrata rispetto alla strada di Piombino (la Castellana) che attraversa il centro come una strada-piazza e che congiunge Piombino a Trebasileghe ad est e a Resana ad ovest. La villa non è indicata nella mappa con una scritta tra i Palazzi notevoli, ma la sua predominanza non è indicata solo dai sedimi architettonici ma anche dall’ampio compendio scoperto verso sud con brolo, parco e due peschiere e che comporta anche una brusca deviazione del Draganziolo lungo i lati ovest e sud della proprietà. Il vecchio corso attraversa il compendio in corrispondenza delle peschiere e si ricongiunge alla citata deviazione dopo avere affiancato la strada alberata che pure segue ad angolo retto gli altri due lati del compendio e che congiunge La Molinella a nord sul fiume Dese al Marzenego e a Fossalta a sud. Dalla confluenza il Draganziolo prosegue con la sua fascia di prato stabile verso Trebasileghe e Noale fino a confluire nel Marzenego a Robegano.
Sull’antica maglia stradale potenziata e senza alcun ordine urbanistico, l’urbanizzazione ha già assunto negli anni ’60 una consistenza ed estensione notevole e superiore rispetto ai centri circostanti. A nord ovest tra la ferrovia e la strada Castellana (angolo fuori carta in alto a sinistra) vi sono già insediamenti produttivi. Rimane libera solo la parte centrale e occidentale del compendio della villa Cornaro ed è quanto mai chiaro il vecchio corso del Draganziolo e la deviazione che delimitava già a inizio Ottocento il confine di pertinenza della villa. E’ visibile il sedime della dismessa ferrovia Treviso-Ostiglia e la ferrovia Valsugana con la stazione viene presa in mezzo alla crescita edilizia.
Nel fotopiano 2014 il tessuto urbano è saturo. La zona industriale tra la ferrovia e la Castellana risulta riempita da edifici produttivi, insediati di recente anche al di là della ferrovia. La vecchia stazione è rinnovata e dotata di parcheggi nel quadro del SFMR. Una nuova tangenziale della Castellana è costruita a nord est dell’insediamento. Rispetto agli anni ’60 viene completata l’occupazione edilizia del settore est del compendio di villa Cornaro; rimane libera la parte restante che si incunea fino al centro ed è in continuità con la campagna ancora libera a cavallo della Treviso-Ostiglia, attrezzata con area boscata e percorso ciclabile. Nello scoperto di pertinenza della villa sono in atto interventi vigilati dalla Soprintendenza all’altezza del vecchio corso del Draganziolo e nell’intorno vi sono progetti che è auspicabile non compromettano le vaste aree scoperte e non continuino con i processi edificatori di occupazione del suolo. Il Draganziolo, uscendo dallo scoperto a sud della villa, scorre rinserrato da ambo i lati da edifici, fino a riprendere respiro negli spazi boscati della Treviso-Ostiglia e della campagna circostante.
Giorgio Sarto