Venezia (Osellino-Bissuola-Malghera)
L’estratto dal Catastico Scalfuroto del 1781 mostra il Marzenego o sia Osellino che, uscendo dall’insula formata biforcandosi nel centro storico di Mestre, scorre con andamento tortuoso fino alla Villa di Malghera per proseguire poi lungo il margine lagunare sul canale rettilineo scavato nel Cinquecento fino alla foce del Dese. Il tratto a meandri corrisponde al vecchio corso che portava all’antica foce presso San Giuliano prima che fosse appunto allontanata fino al Dese.
La mappa del von Zach di inizio Ottocento mostra la rettifica anche di questo tratto tortuoso dell’Oselin dalla località Bissuola fino al canale cinquecentesco all’altezza di Malghera, insediamento qui rilevato poco prima che iniziasse la costruzione del grande forte. La rettifica è perciò intercorsa tra il 1781 e il 1805 ed è di notevole interesse che il corso tortuoso, denominato Canal Vecchio, viene lasciato coesistere col nuovo canale e lascerà traccia, come si riscontra nelle cartografie successive, fino ai giorni nostri. In questa mappa viene indicato il toponimo Strada d’Orlanda (si ritiene corrisponda al probabile antico tracciato della via Annia) sulla via parallela al margine lagunare e all’Osellino; questa denominazione viene estesa nel Catastico Scalfuroto anche al suo prolungamento visibile nel settore nord-est, mentre in altre cartografie ottocentesche il prolungamento con la stessa denominazione è indicato verso Malghera e la località Rana ai Bottenighi. Le due mappe danno conto della medievale Cava Gradeniga o Canal di Mestre che collega Venezia e la laguna a Piazza Barche ed è alla base della formazione di una vera e propria propaggine del centro storico di Mestre. E’ notevole -a metà della mappa a sinistra- il toponimo Palazzo Alto Bello, del quale però non restano tracce edilizie, che può aver dato origine alla vecchia e attuale denominazione della località. Il territorio agricolo, pur notoriamente soggetto in questa zona a frequenti esondazioni, è segnato da campi coltivati con marcate tessiture a file parallele delineate da filari alberati e presenza di viti.
La mappa IGM del 1940 conserva in mezzo a terreni prativi la traccia tortuosa del Marzenego nella parte superiore e inferiore, mentre l’intermedia viene tratteggiata e il vecchio corso sembra separato dall’argine dell’Osellino e comunque terminare nel prato umido che circonda forte Marghera. Tra Canal Salso e Osellino è segnato un parziale tracciato viario che sarà assorbito in seguito dal nuovo Viale San Marco ed è indicata l’Officina elettrica della Cellina costruita all’inizio del ‘900 che oggi fa parte del patrimonio di archeologia industriale di Mestre, assieme a ciò che resta della prima zona industriale di Mestre tra Canal Salso e ferrovia.
Nella mappa IGM 1966 viene segnata solo la parte superiore del tracciato del vecchio corso dell’Osellino, mentre il territorio in precedenza aperto viene occupato da urbanizzazioni in parte attorno all’antico nucleo urbano, in parte completamente nuove ed anche pianificate, come il Villaggio San Marco che costituisce un esempio importante di quartiere popolare di qualità europea.
L’intensa urbanizzazione documentata nel fotopiano 2014 è differenziata in una molteplicità di zone e di tipologie insediative, ma è evidente che l’occupazione e l’impermeabilizzazione del suolo ha raggiunto livelli di guardia e le aree rimaste libere (da Forte Marghera al Parco San Giuliano, all’ampia area libera che parte dalla riva sinistra dell’Osellino) diventano essenziali componenti da rendere vitali per la città. L’Osellino, che in questo tratto ospita molte barche, è parte integrante di queste dotazioni urbane. Una porzione dell’area libera sulla riva sinistra è occupata da una parte del Bosco di Mestre, che dovrebbe essere ampliato verso monte. Sull’Osellino vi è già un progetto di disinquinamento e riqualificazione con importanti finanziamenti che si auspica sia finalizzato anche al recupero di questa zona. Invece sulla parte dell’area libera che ha le ultime tracce dell’antico corso del Marzenego e che si sviluppa in profondità fino alla circonvallazione est, si prevedono un’arteria stradale e nuovi insediamenti edilizi, programma la cui utilità è stata messa in discussione e che confligge con le caratteristiche dell’area, con il ruolo delle aree libere in una città così intensamente urbanizzata e con la necessità di contenere finalmente il consumo di suolo.
Giorgio Sarto
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