Resana (centro storico e sorgenti del Marzenego)
Il centro di Resana nel Von Zach appare raggruppato sulla via rettilinea che porta a Castelfranco a nord e verso Padova a sud attraverso Loreggia e Camposampiero, in uno straordinario paesaggio di sinuosi corsi d’acqua di risorgiva -salvo ad ovest il Muson Torrente (non visibile nello stralcio di mappa)- ai cui bordi i topografi militari austriaci hanno puntigliosamente segnato le fitte alberature che ovunque li accompagnano e ne seguono le tortuosità. Le aree coltivate sono delimitate da marcate linee alberate che costituiscono l’elemento predominante e da rari segni di vigneti. Solo lungo alcuni dei corsi d’acqua più esili e vicini alle sorgenti sono segnate le fasce di prato stabile, mentre il paesaggio prativo esplode a sud del centro, nella plaga settentrionale e meridionale di Boscalto. Sul fianco ovest del citato rettilineo stradale corre il Musonello proveniente da Castelfranco che incrocia sia il Coriolo che il Marzenego a sud del centro storico. Il Marzenego, che nella prateria alberata di Boscalto è già disegnato connotato da una certa consistenza, si assottiglia verso la vicina sorgente individuabile dopo l’attraversamento della citata strada Castelfranco-Padova. Subito a nord del centro inizia in questo terreno di risorgive il Dese, le cui sorgenti hanno avuto in decenni recenti vicissitudini di cancellazione.
Nell’IGM degli anni ’60 appare un’urbanizzazione sia raggruppata che lineare lungo la trama stradale che riflette l’antico impianto e si nota un tratto della linea ferroviaria Venezia-Trento (a destra in alto nello stralcio di mappa). L’indicazione di frequenti alberature e di coltivazioni anche con vigneti appaiono soprattutto nel settore ovest della strada Castelfranco-Padova, ove si legge anche, a sud delle località Fratta e Bottero, il toponimo Boscato. Il Marzenego appare rettificato in tutto il corso compreso in questa sezione di mappa fino alla località Fratta, mentre permane la Roggia Musonello sul lato occidentale della strada per Castelfranco, e più ad ovest la Roggia Acqua Lunga e un altra Roggia Musonello che vi confluisce.
Nel fotopiano 2014 l’urbanizzazione più compatta risulta sviluppata soprattutto a nord del vecchio centro e tra la strada per Castelfranco e la ferrovia, accompagnata da una serie di nuclei sfrangiati. Questo modello di urbanizzazione di bassa qualità, che è tipico degli ultimi cinquant’anni e simile in gran parte delle località del Veneto, è concluso dalla vasta area produttiva verso Loreggia che -malgrado l’infedeltà di significato verso l’antico toponimo- viene denominata Zona Industriale di Boscalto. Sulla strada per Venezia è da notare, a destra nel fotopiano, una non piccola distesa di pannelli fotovoltaici in area agricola. La ricchezza delle acque – malgrado episodi distruttivi come la cancellazione nella zona a nord dell’abitato delle sorgenti del Dese – però è ancora percepibile e la campagna rimasta è ritagliata in grandi insule alberate. I valori e la cura di questi luoghi partono da iniziative presenti nel Comune che riscoprono e indicano i nomi dei siti e la loro storia.
Giorgio Sarto
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