Noale (Cappelletta, Draganziolo)
Nell’estratto della Kriegskarte il Draganziolo, affluente del Marzenego, scorre sinuosamente in una campagna che si presenta intensamente coltivata, come denotato dalla tessitura delle insule agrarie e dalla non usuale presenza in parecchi tratti delle sue sponde di campi a seminativo con alberi e vigneti in luogo della consueta fascia prativa. Episodio particolare è pure il vasto prato rettangolare con all’estremità un rilievo o motta circolare, che si trova immediatamente a sud del compendio di Palazzo Gazzi (oggi villa Sailer). Altro elemento inusuale è lo specchio d’acqua triangolare situato in prossimità del Draganziolo a metà strada tra Capelletta e il Palazzo Darga di Moniego. Capelletta è rilevato come un insediamento lineare composto da edifici di una certa consistenza collocato in mezzo a prati e viti tra il Draganziolo e la strada che collega Noale e Contrà Cerve a sud e Trebasileghe a nord. In particolare in basso il paese è concluso da Palazzo Ferro, villa con struttura ad L e circondata su tre lati da un canale derivato dal Draganziolo che chiude il quarto lato, canale che alimenta un mulino. In alto il centro di Capelletta è concluso dalla chiesa e da un’altra villa. All’esterno del nucleo a ponente vi è il già citato Palazzo Gazzi con il suo brollo e a nord il parco. A levante vi è il toponimo Ca’ Parquese con un altro consistente edificio ad L con la sua corte. In alto sulla carta vi è infine un insediamento lineare ove è indicato il Palazzo Albrizzi a levante e più lontano a ponente Palazzo Bassadonna. Nell’angolo nord est dello stralcio cartografico passa in corrispondenza di Palazzo Albrizzi e con andamento obliquo la strada Castellana, che appare notevolmente sfalsata nella congiunzione tra due diverse sezioni cartografiche. Infine una strada in senso nord-sud proveniente in basso da Noale e da Palazzo Montini attraversa con un ponte il Draganziolo, lambisce Ca’ Parquese e si dirige verso nord. Nell’angolo a sinistra in basso appare il Marzenego con ampia fascia di prato percorsa da sentieri.
L’IGM degli anni ’60 cambia il modo di rappresentazione del territorio, dando col colore una notevole importanza alle strade, segnando ferrovie elettrodotti e acquedotti, riportando segni non fisici quali i confini comunali e dando minore dettaglio alla rappresentazione della tessitura agricola e degli insediamenti. Quest’area è rimasta in prevalenza agricola senza subire modifiche generalizzate nell’assetto territoriale: in tutto l’estratto si ha un’urbanizzazione che, seppur cresciuta, è ancora molto rada ed inserita nel contesto di ampie distese di campagne alberate. Ad eccezione di alcune rettifiche non si registrano consistenti variazioni nell’assetto viario, neanche a seguito della costruzione della ferrovia Trento-Venezia che taglia con il suo andamento rettilineo e obliquo il territorio, mentre a nord-est, lungo la strada Noale-Badoere e sulla Castellana, si nota l’Acquedotto di Venezia proveniente dalle fonti e pozzi di Sant’Ambrogio. Elemento importante dell’IGM è quello toponomastico che si spinge fino alla singola località ed edificio: si veda in questo stralcio cartografico tra le località, oltre Cappelletta, vi sono Malcanton, Capitelmozzo, Colombara; tra le “Ca’” vi sono Ca’ Visentin, Tome, Tosato, Favaro, Bortolotto, Casarin, Lamon, Case Sailer a nord di Villa Sailer; alcune osterie sono indicate con Ost.a e infine alcuni capitelli sono segnalati con C.lo. Sono state compiute limitate rettifiche dell’alveo del Draganziolo, concentrate sia nella parte più settentrionale della carta nell’allora periferia di Trebaseleghe, sia tra Cappelletta ed il grande rettifilo della strada da Noale a Badoere; subito a valle vi è stato un cambiamento del corso del fiume, che ora scorre a lato della via d’accesso a Moniego. Sulle sponde del Marzenego vi sono diverse cave situate a monte della confluenza del Piovega, corso d’acqua che, passando per Villa Sailer (già Palazzo Gazzi nel von Zach), scorre a partire dal centro di Cappelletta con andamento ora totalmente rettificato.
Il fotopiano 2014 mostra come nell’ultimo mezzo secolo l’andamento di questo tratto del Draganziolo sia rimasto pressoché immutato, scorrendo però attraverso una campagna in cui l’urbanizzazione è cresciuta sia sotto forma di insediamenti lineari lungo la rete stradale che per l’esplosione dei vicini abitati di Noale e Trebaseleghe. Se il primo centro si è ingrandito verso nord fino a saldarsi con Moniego, il secondo si è espanso verso sud (come visto nell’estratto di Trebaseleghe) con un nuovo quartiere residenziale in prossimità della Castellana, alle cui spalle è stata creata una vasta zona industriale. A breve distanza, verso est, è sorto in anni recenti un centro commerciale situato in mezzo alla campagna a cavallo tra i comuni di Noale e Trebaseleghe, all’incrocio tra la Castellana e la Noale-Badoere. A margine del Marzenego, cessata l’attività estrattiva delle vecchie cave, una vasta superficie è ora occupata da un impianto per la produzione di energia fotovoltaica. Il centro di Cappelletta, che forma una L rovesciata con vertice sul complesso parrocchiale di Santa Margherita, è attraversato dal Draganziolo ancora circondato da una vasta zona scoperta e in parte alberata aperta a sud est verso la campagna marcata da una tessitura a moduli molto allungati in direzione nord sud. Questa ampia area privata sul corso d’acqua è una importante risorsa da tutelare e per dotare di una struttura urbana questo insediamento sfrangiato simile a tante altre località cresciute nel Veneto contemporaneo.
Giorgio Sarto
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