Trebaseleghe, al Mulino Bonotto sul Marzenego, 5 ottobre 2015
Nicla, Odilla e il mulino Bonotto
(intervista di Maria Giovanna Lazzarin)
Lunedì 5 ottobre 2015 M. Giovanna Lazzarin è stata accompagnata da Lucia Liberatore a intervistare le sorelle Nicla e Odilla Bonotto nell’abitazione di Nicla presso il mulino Bonotto di Trebaseleghe sul Marzenego.
Le due sorelle sono le figlie dell’ultimo mugnaio di quel mulino, che ha smesso definitivamente di funzionare nel 1975-76. In quel luogo sono nate e vissute. Quando il papà nel 1983 è morto e i figli si sono spartiti l’eredità, il mulino è andato a Odilla che insieme al marito lo ha restaurato. Odilla è orgogliosa del restauro, spiega che è stato impegnativo ma non è stato ancora completato, perché sono finiti i soldi.
Nicla abita invece nella casa accanto al mulino e lì ci aspettano le due sorelle per l’intervista.
Le loro parole raccontano un ambiente fluviale che il mulino e le attività collegate rendevano vitale, ricco di incontri e generoso. Odilla e Nicla hanno fatto la loro parte per conservarlo e ci invitano a continuare a mantenerlo vivo. Di ciò le ringraziamo, sperando di poter fare anche noi la nostra parte. Ringraziamo anche Lucia Liberatore che ce le ha fatte conoscere e ha seguito l’intervista passo per passo.
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Giovanna: Voi avete abitato in questa casa o al mulino?
Nicla: Noi siamo nate in questa casa. Mia mamma e mio papà erano parecchio più vecchi del cugino Aldo che possedeva l’altra metà del mulino; noi siamo nate qua quando ancora il cugino non era sposato e stavamo tutti insieme. Quando si è sposato, lui è rimasto in questa casa con lo zio Bepi e noi ci siamo trasferiti nel mulino.
Odilla: Al piano terra c’era la cucina e il forno, nella parte alta del mulino il granaio e le stanze. Il granaio era dietro, c’era la sirea (carrucola) e con la corda tiravo su i sacchi di grano.