Claudio Pasqual
Il Marzenego. Regolazione e controllo di un fiume della pianura veneziana (secc. XIV-XX)
Il fiume Marzenego di Mestre, scorre in un territorio, l’entroterra veneziano, caratterizzato da una grande abbondanza d’acque. L’attraversano infatti fiumi alpini e di risorgiva e una fitta maglia secondaria di rii, canali, scoli e fossati.
L’intensa opera dell’uomo ha reso fragili e instabili gli equilibri tra reticolo idrografico e tessuto insediativo
Come ogni pianura bassa affacciata su una laguna, anche questa è segnata da equilibri idrogeologici mutevoli e precari. Come forse in nessun’altro ambiente, la coesistenza tra reticolo idrografico e un denso e complesso tessuto insediativo assume qui un assoluto rilievo. Un plurisecolare utilizzo e l’opera di controllo e regolazione dei corsi d’acqua, irreggimentando i fiumi, modificandone le aste e i percorsi, mentre hanno dissolto la naturalità degli ambienti fluviali in compiute costruzioni antropiche, sono intervenuti nel nostro caso a rendere più fragili e instabili quegli equilibri. Esondazioni e allagamenti, come si vedrà, non sono per nulla un fatto recente ma un fenomeno con una lunga storia, si può dire una costante per questi luoghi. E la maggiore responsabilità riguardo al passato va attribuita alla prevalenza di un interesse particolare, quello di Venezia alla preservazione della propria laguna, principio guida di una politica idraulica della Repubblica Serenissima alla quale si deve in buona misura l’attuale assetto dei sistemi fluviali della pianura veneta.
Una complessa interazione con il territorio
Quanto segue è il racconto del Marzenego e degli altri fiumi locali dall’angolo visuale delle scelte delle formazioni sociali e delle istituzioni politiche relativamente all’organizzazione e alla gestione del territorio.
Va sottolineato che non si comprende la storia del Marzenego se non la si inquadra in un ampio sistema idrografico e territoriale comprensivo dei vicini corsi d’acqua Dese, Zero, Sile (e anche del Muson-Bottenigo), i fiumi della cosiddetta gronda lagunare, che assieme compongono il bacino scolante della Laguna di Venezia (del quale quello del Marzenego costituisce un “sottobacino”).
La storia della regolazione dei nostri fiumi copre un arco cronologico lungo, dal XIV sec., cui risalgono i primi interventi dei veneziani, ai giorni nostri, quando è stato realizzatolo Scolmatore, ultima grande opera di ingegneria idraulica sul Marzenego. Non si affronteranno qui le ben note vicende del tombinamento del ramo mestrino delle muneghe e della chiusura del Salso, sui quali si è già scritto molto. Né ci si soffermerà sulla recentissima riesumazione del fiume in riviera XX Settembre e via Poerio, per la quale si rimanda al saggio di Giacomo Pasqualetto sul numero 28 della rivista Venetica.
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