Parole del fiume – PORTO e NAVIGAZIONE

Porto

 

Infrastrutture portuali sul tronco inferiore del Marzenego sono attestate già per l’Alto Medioevo. L’esistenza di un porto a valle dell’abitato di Mestre lungo la sponda sinistra del fiume in località Cavergnago, corrispondente all’incirca al sito dell’attuale Quartiere Pertini, risale per lo meno al IX secolo. Un altro approdo, il portus de Mestre nominato in documenti del 1211 e 1289, si trovava sul ramo settentrionale del fiume tra il castelvecchio a sud e la via Torre Belfredo a nord, che conduceva alla strada del Terraglio diretta a Treviso; esteso per 400 metri fino alle mura del Castelnuovo, aveva forse inglobato un porto in ripa de Mestre, proprietà nel XII secolo dei conti di Collalto. Sarebbe inoltre esistito un terzo scalo, sul ramo inferiore delle muneghe, sebbene di minore importanza. A questi due porti erano uniti dei mercati ma un mercato, specializzato nel bestiame, si teneva anche nel borgo di Marghera alla foce del Marzenego, dove ora sorge l’ex forte militare. Marghera e Cavergnago (così come altri porti sul margine lagunare a sud di Mestre: di Oriago, di Sant’Ilario, Porto Menai) servivano Venezia, cui le barche cariche di merci giungevano percorrendo ghebi e canali lagunari; il portus de Mestre era utilizzato per gli scambi tra Treviso e Padova e per i traffici locali.

Posti su un piccolo fiume poco profondo o in siti soggetti a interramento e impaludamento, tutti decaddero e furono abbandonati dopo l’apertura nel XV secolo della Fossa Gradeniga o canal Salso, la via d’acqua artificiale che da San Giuliano e dal borgo di Marghera metteva al porto delle Barche a Mestre.

Claudio Pasqual

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