Ridiamo il nome ai fossi

Questa azione è configurata secondo finalità e obiettivi di cui riportiamo i principali.

Le FINALITÀ:

Favorire nel tempo la crescita nella cultura locale della consapevolezza

  • dell’esistenza e dell’importanza del reticolo dei corsi d’acqua;
  • della loro appartenenza ad un sistema territoriale e civile complesso;
  • della necessità di una cura e manutenzione capillare, anche a livello familiare e individuale;
  • dell’opportunità di valorizzarne le potenzialità anche in ordine ad un uso più ampio, come una risorsa ricreativa, turistica, ambientale.

Gli OBIETTIVI:

  1. Far riemergere da un’indagine storica i nomi dei corsi d’acqua maggiori e del reticolo minore, a partire da quelli affiancati da siepi alberate, che spesso costituiscono zone a vocazione naturalistica, e coincidono coi confini delle proprietà.
    La documentazione sarà reperita sia da fonti cartografiche pubblicate che da fonti archivistiche.
    Per le situazioni non risolte, sarà organizzata localmente una indagine presso gli abitanti per interrogarli sui nomi in uso o ricordati, con la necessaria collaborazione delle Associazioni e dei cittadini.
  2. Preparare – con il concorso dei Comuni interessati – un sistema segnaletico con il nome dei corsi d’acqua da disporre nei luoghi di incrocio delle vie di terra con le vie d’acqua, o nei luoghi di alcune evidenze notevoli (affluenze, confluenze, opere di regolazione, come paratie, sostegni, golene, emergenze naturalistiche, ecc.
  1. In un secondo tempo questa segnaletica potrà essere integrata da tabelle informative a scopo turistico culturale, secondo le azioni previste dal Contratto di fiume, di cui storiAmestre si è assunta la responsabilità.

[1] In occasione dell’incontro del 14 febbr. 2017 al Centro Culturale Candiani intitolato “Marzenego, fiume metropolitano. Indagini e proposte a partire dal Contratto di Fiume”, cui hanno partecipato Maria Chiara Tosi e Cristina Renzoni (IUAV), Paolo Cornelio (Consorzio di Bonifica Acque Risorgive) e Mario Tonello (Ass. storiAmestre).  Ha coordinato Giorgio Sarto.
[2] Accordo di programmazione negoziata – Programma delle azioni (6 nov. 2015).
Punto 5: “Redazione di una mappa dei valori identitari (p. es. Toponomastica), culturali e architettonici presenti / potenziali lungo i corridoi fluviali”. Soggetto responsabile: Comune di Noale – Soggetti coinvolti: CdB Acque Risorgive, Comune di Resana, Ass. storiAmestre – Arco temporale: anni 2016 – 2020. Vedi ilsito http://www.acquerisorgive.it/cdfmarzenego/wp-content/uploads/2014/02/All-2-CdF_MarzenegoPROGRAMMA-di-azioni.pdf
[3] Solo lungo le autostrade si leggono cartelli con il nome dei grandi fiumi. Recentemente tuttavia laddove il Marzenego incrocia a Mestre la viabilità stradale, il Lyons Club ha messo delle tabelle informative sul fiume: ottima iniziativa, che evidenzia però la latitanza del Comune. E il Consorzio ha messo un cartello in via Vallenari bis.
[4] L’idea che dare un nome determina l’esistenza non è nuova. Per non far torto a nessuno, una sola citazione, veneranda se non altro per l’età: «Quando in alto il cielo ed in basso la terra non avevano ancora ricevuto il loro nome, niente esisteva…» (Poema babilonico della creazione)
[5] Altro pregio del Contratto di Fiume: favorisce il contatto, la condivisione del patrimonio di conoscenze, la collaborazione (in via di sviluppo) tra Enti tecnici e i cittadini.
[6] Si intende “grandi” a misura dell’ambito consortile, come il Marzenego, il Dese, il Sile, ecc.
[7] Per confermare la condivisione delle finalità di cui gode questo progetto, ricordiamo che il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive ha annunciato (fine 2017) la decisione di apporre su ogni nuovo manufatto una targa con il nome del corso d’acqua interessato.
Un buon esempio...

Un buon esempio…

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