Intervista a Matilde Simeoni e Mario Perin – 7

L’acqua di risorgiva

 

GIOVANNA: Il Coriolo dove nuotavano le anatre era grande come adesso?

TILDE: No, no, el iera belo grande… Sarà stà 4 o 5 metri de larghessa. Po’ ghe iera na busa dove che le bestie le andéa a bever l’acqua…

M.T.: Dov’era questa buca?

MARIO: Qua vicino, dove una volta c’era un convento, e c’è ancora un pezzo di palazzo, vecchio. Per l’acqua di casa invece abbiamo la pompa, che pesca direttamente nella falda, sotto anche a 15 metri.

M.T: Non la prendete dal fiume? L’acqua della risorgiva è pulita…

MARIO: No, nel fiume adesso non c’è più acqua.

GIOVANNA: Così anche quest’acqua qua è meno di quella di una volta?

MARIO: Sì, una volta di acqua ce n’era una montagna. Bastava fermare un poco l’acqua, e avevi acqua dappertutto.

TILDE: Ghe iera dele volte, da là un giorno o do che gavea piovuo anca tanto, parea quasi el cielo che se speciasse su l’acqua, da quanto azura che la iera, e che bela che la iera. Che se podea anca bévarla.

M.T.: Allora l’acqua di uso alimentare, familiare, veniva dalle pompe, non dall’acquedotto?

MARIO: No no, qua non ci sono acquedotti. L’acqua veniva su bevibile, sana. Adesso abbiamo le pompe a getto continuo. E la facciamo analizzare per l’inquinamento.

Pompa continua a casa Perin

GIOVANNA: Avete avuto allagamenti, con tutta sta acqua?

MARIO: No, mai. Abbiamo il Muson dei Sassi, ma fino a qui non arriva, è a un chilometro. Qua l’acqua arriva fino alla strada, ma non è grave.

[segue]

Post navigation