Petizione Sorgenti Marzenego – DOSSIER

Dossier sulle sorgenti del fiume Marzenego in via Fratta

[Questo materiale è allegato alla Petizione sulle sorgenti del Fiume Marzenego in via Fratta (Resana) del 17 marzo 2017. Promotori della Petizione sono Le associazioni Forum per il Contratto di Fiume Marzenego-Osellino, Ass. Cason de Pometo, storiAmestre, Salviamo il paesaggio.]

Come è ben noto, la situazione dell’idronomastica nel bacino del Marzenego (ma in genere in tutto il nord est, regione ricchissima di corsi d’acqua di tutte le dimensioni) è abbastanza confusa.

Nel tempo si sono sovrapposte denominazioni tradizionali e identificativi tecnico-burocratici che sono stati frequentemente riferiti a corpi in continuo movimento e cambi d’alveo, per cause naturali e più spesso artificiali. La cartografia esistente è lo specchio fedele di queste incertezze e mutamenti.

Una buona norma quindi è – in molti casi – identificare il corso originale dei corpi idrici e identificarli col loro nome storico, in forza anche del valore culturale della memoria collettiva di un territorio.

A. Risultanze cartografiche

L’origine del Marzenego è attualmente collocata a Resana in tre siti diversi:

  1. Al ponte a due arcate di via Roma (o via del Santo) dove (si dice) il corso d’acqua “prende il nome di Marzenego”
  2. Alla confluenza del Rio Acqua Lunga col canale Musonello, la cui acqua scenderebbe con continuità di fatto cambiando solo il nome in Marzenego al ponte di Via del Santo.
  3. Al ponte di via del Santo confluisce anche il Rio Coriolo Fratta, la cui origine di piccolo fiumicello è posta sul lato sud di via Fratta. L’origine geografica del Marzenego sarebbe quindi in questa località, e il Musonello sarebbe solo un affluente.

La cartografia storica e varie fonti testuali e studi mettono in dubbio tutte e tre queste tesi.

La prima è la più ambigua, perché si riferisce non all’origine fisica del fiume, ma alla consuetudine idronomastica le cui origini non sono indicate. Non è chiaro cioè cosa prenda il nome di Marzenego al Ponte di via del Santo: il Musonello o il Coriolo Fratta?

La seconda tesi è frequentemente adottata, affidandosi probabilmente all’autorità di Bernardino Zendrini, Memorie storiche dello stato antico e moderno delle Lagune di Venezia, 1811 (ma scritto negli anni 20 del XVIII sec.), o di altri autori che parlano appunto di un canale artificiale (indicato col nome di “soprabbondante”, che a Resana “prende il nome di Marzenego”. Tuttavia, come si può constatare nelle carte citate più sotto, per lungo tempo di questo cambio di nome non c’è traccia.

Attualmente comunque ha un valore solo amministrativo, ma non geografico: il tratto finale del Musonello – corso d’acqua scavato artificialmente nel XVII secolo dalla Repubblica di Venezia – è rettificato e, benché le dimensioni del suo alveo siano in quel luogo paragonabili al quelle del “Marzenego”, esso ne è con ogni evidenza un affluente che incontra il suo maggiore formando un secco angolo retto.

La vicenda del Musonello.
Nel 1612 la repubblica di Venezia prende una serie di iniziative per regolare le acque di origine risorgiva che scendono da Asolo e da Castelfranco per una miriade di rivoli fino alla Laguna. Vennero elaborati allora diversi progetti per alleggerire l’impatto delle torbide del Muson Dei Sassi deviandone l’acqua con un lungo canale artificiale chiamato “soprabbondante” o Roggia Musonello. Questo canale interseca più volte il Muson e a Spineda se ne allontana decisamente, alimenta con l’Avenale il fossato di Castelfranco per poi dividersi in Musoncello a Est verso il Dese e Musonello a ovest verso il Marzenego.
 La natura artificiale di questo canale è del tutto evidente innanzitutto dal nome Roggia e dalla documentazione storica, che ne racconta la funzione di infrastruttura industriale per garantire energia ai mulini, segherie e fucine di cui c’era necessità; ma anche dall’osservazione diretta: infatti scende da Nord lungo la Castellana con andamento rettilineo, attraversa l’abitato di Resana quasi completamente tombato, esce dall’abitato a sud lungo la via Roma (via del Santo) sempre in linea retta, e finalmente sbocca nel Coriolo-Marzenego.
Una fonte contemporanea e ufficiale, l’ELENCO DEI FIUMI, TORRENTI E CORSI D’ACQUA SOTTOPOSTI A TUTELA PAESAGGISTICA AI SENSI DEL D.Lgs. 22.01.2004, n. 42, art.142, lettera c) registra al n. 54 che il “Canale Musonello” ha il suo “sbocco o foce” nel “Marzenego”.
Del Musonello è stata scritta una storia molto documentata: “Una roggia dimenticata, il Musonello”, di A. Curci, 2000. L’autrice indica lo sbocco del Musonello usando sempre espressioni come “confluisce nel MARZENEGO”, “entra nel M.”, “si versa nel M.”.
E’ quindi palese che la roggia Musonello non può avanzare alcuna pretesa paternità nei riguardi del Marzenego, ma ne è solo una tributaria.

Il limite della terza tesi invece è l’incompletezza. L’evidenza cartografica mostra univocamente la continuità del corso del Coriolo Fratta con il Marzenego. Questo tratto del Coriolo è stato considerato anche da istituzioni pubbliche come parte integrante del Marzenego, tanto che nella loro cartografia il Marzenego veniva identificato come “Marzenego – Sorgente Coriolo).

Ma, come detto sopra, il Coriolo Fratta viene considerato solo nel tratto che sbuca dal lato Sud di via Fratta, ma risalendone il corso al lato Nord della via si ritrova il Coriolo dapprima tombato e poi incanalato in un condotto aperto di cemento, e finalmente disteso liberamente con andamento sinuoso fino alle risorgive.

A questo punto è del tutto evidente che queste costituiscono le origini geografiche del Marzenego.

[segue]

Post navigation