Il Consorzio di Bonifica Piave così presenta i problemi posti dall’adozione del Deflusso Ecologico
La normativa europea 2000/60/CE, Direttiva Quadro Acque, ha introdotto importanti obiettivi sotto il profilo della conservazione degli ecosistemi acquatici e dell’utilizzo idrico sostenibile.
Una delle misure fondamentali è l’applicazione del Deflusso Ecologico (DE) in ogni corso d’acqua naturale: il volume d’acqua utile affinché l’ecosistema acquatico continui a prosperare e a fornire i servizi necessari.
Deflusso Ecologico
La definizione
Il deflusso ecologico prevede che in ogni sezione di un corso d’acqua naturale la portata che transita abbia caratteristiche di naturalità, mantenendo valori non inferiori a quanto il fiume necessita per assicurare buone caratteristiche ecologiche. Fino ad oggi era noto ed osservato il deflusso minimo vitale (DMV), ovvero la portata residua in grado di permettere a lungo termine la salvaguardia della struttura naturale del corso d’acqua ed assicurare un equilibrato utilizzo della risorsa idrica, salvaguardando le esigenze di soddisfacimento dei diversi fabbisogni sotto il profilo qualitativo e quantitativo. Il valore del DMV è stato stabilito nei primi anni 2000, dopo una lunga fase di sperimentazione. Lo strumento che per il bacino del Piave l’ha definito è il Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del bacino del Piave.
Gradualmente, da oggi ed entro il 2021, il DMV viene sostituito dal DE.
Nel corso del 2017 l’Autorità di Distretto Alpi Orientali, su disposizione del Ministero dell’Ambiente, ha provveduto, con l’emissione della Direttiva Deflussi Ecologici, a definire la metodologia per determinare il valore del DE nel territorio distrettuale, che va dal bacino dell’Adige, al Brenta, al Piave, al Tagliamento fino all’Isonzo.
Cosa cambia?
I valori ipotizzati per il DE sono pari a 2-3 volte quello del DMV. Se la portata che deve rimanere nel fiume aumenta, progressivamente non possono che diminuire i prelievi artificiali per altri usi come quello irriguo o idroelettrico o, più in generale, quelli che soddisfano i fabbisogni del territorio circostante al fiume.
Per le nuove derivazioni dal 1° luglio 2018 dovrà essere applicato il metodo distrettuale di riferimento, attraverso un criterio di progressività.
Per le concessioni in fase di rinnovo, la Direttiva Deflussi Ecologici affida alle amministrazioni regionali ed ai titolari delle concessioni di derivazione il compito di verificare la coerenza dei nuovi criteri con le metodologie già applicate per la determinazione delle portate di DMV, proponendo di implementare i nuovi valori eventualmente ridotti, qualora le condizioni specifiche lo motivassero.
In particolare, nel quadriennio 2018-2021, il metodo di calcolo potrà essere ulteriormente affinato attraverso la cosiddetta “fase di verifica e sperimentazione”, anche allo scopo di tener conto di situazioni sito-specifiche non individuabili alla scala di area vasta.
Deflusso ecologico e derivazioni dal medio Piave
Il Consorzio di Bonifica Piave è titolare di tre grandi derivazioni dal fiume Piave, a finalità irrigue e idroelettriche, strettamente collegate alla gestione di un sistema di benefici nel territorio interessato e non solo. Tali derivazioni sono giunte a scadenza oltre vent’anni fa, sono state prorogate con DGR 962 della Regione Veneto del 22/06/2016 per tre anni e sono in fase di rinnovo.
Le prime simulazioni sull’applicazione del DE, elaborate da Consorzio e Enel, portano ad affermare che le attuali portate di disciplinare, di fatto già ridotte per assicurare il rispetto del DMV nelle sezioni poste a valle delle derivazioni, dovrebbero ulteriormente ridursi ed in certi casi azzerarsi, al fine di garantire il deflusso ecologico, mettendo a rischio il sistema di benefici territoriali che oggi hanno un effetto
positivo sulla qualità ambientale del paesaggio, su salute e sicurezza delle persone, sull’economia.
Le stime del Consorzio ipotizzano impatti ambientali ed economici collegati al minor prelievo. Oltre a non garantire l’irrigazione, l’applicazione del DE mette a rischio l’alimentazione dei fiumi di risorgiva, impattando sull’attrattività turistica delle città d’acque in particolare e sulla diluizione degli scarichi fognari, arrivando a ridurre i volumi irrigui negli invasi montani e compromettendo la produzione idroelettrica e la fruibilità turistica dei laghi.
Al fine di verificare gli impatti ipotizzati, il Consorzio di Bonifica Piave ha programmato apposite sperimentazioni per la valutazione sito-specifica delle condizioni del regime idrologico e le ripercussioni sull’attività umana. L’azione, nell’ambito del percorso di rinnovo di concessione e come previsto dalla Direttiva Deflussi Ecologici, è realizzata d’intesa con la Regione e gli altri enti gestori.
https://consorziopiave.it/approfondimenti/ambiente-il-deflusso-ecologico/
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