FRANCESCO VALLERANI
Prof. Ordinario di Geografia presso il Dipart. di Economia dell’Univ. Ca’ Foscari (VE)
Devozione fluviale e il sistema sorgivo: il ruolo dei corsi d’acqua minori
Abstract
Il continuo susseguirsi di iniziative culturali, editoriali, ricreative, escursionistiche e di sensibilizzazione civica dedicato al patrimonio idrografico, è un fenomeno che si riscontra ormai lungo la maggior parte dei segmenti idrici di tutto il mondo. Al di là dell’innata predilezione per l’acqua superficiale da parte di ogni essere vivente, tra cui anche l’homo sapiens, tanto che il concetto di idrofilia è un supporto teorico sempre più utilizzato nelle migliori riflessioni sulla gestione delle reti idrografiche, vale la pena evidenziare l’importanza del recupero e del rafforzarsi dei legami tra popolazioni e i corsi d’acqua. In molti si casi si possono addirittura riscontrare percezioni collettive che vanno ben oltre il semplice apprezzamento estetico e funzionale, coinvolgendo sfere ben più profonde e soggettive definibili come affettività.
Il caso studio dei piccoli fiumi di risorgiva è stato analizzato in vari contesti della pianura veneta, cercando di cogliere non solo l’indubbio valore patrimoniale, ma anche la pregiata multifunzionalità sia sul piano ecologico che culturale. Ormai le dinamiche idrogeologiche evidenziano il costante rischio dovuto alle prolungate siccità e con temperature ben al di sopra delle medie stagionali. I fiumi e i canali del Veneto certamente oggi non hanno più le portate di quando i consumi d’acqua erano ben inferiori alle attuali richieste di agricoltura, industria e usi quotidiani. A questi problemi si presta purtroppo ben poca attenzione, se non nei casi di disagi estremi. Volgere lo sguardo attento alla nostra rete idrografica è una sorta di dovere civico, sia per l’importanza dell’acqua come bene comune, sia per il valore patrimoniale dei beni materiali e immateriali legati alla secolare cultura nautica praticata lungo gli itinerari fluviali tra bassa pianura e fascia costiera. Ecco che passare dalla devozione
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ANDREA SOTTANI
Geologo, Direttore di Sinergeo (Sinergie geologiche per l’ambiente):
La disponibilità di risorse idriche sotterranee tra cambiamenti climatici e fenomeni di inquinamento: trend in atto
Abstract
A livello italiano le acque sotterranee rappresentano una risorsa economica di interesse pubblico inestimabile, che garantisce il fabbisogno idropotabile in ragione di oltre l’85%, oltre a soddisfare un’aliquota significativa destinata agli usi agricoli ed alle pratiche industriali.
In particolate nel sottosuolo della regione veneta hanno sede strutture idrogeologiche molto importanti ed estese, ove sono alloggiate riserve idriche vitali e strategiche per l’intero territorio.
La disponibilità del bene-acqua dipende da una moltitudine di elementi, mutuamente interferenti dalla scala comunale a livello globale, in base a relazioni causali molto complesse da decifrare.
Ciò non di meno la salvaguardia quali-quantitativa di tali serbatoi profondi rappresenta una sfida in costante evoluzione, tra emergenze di inquinamento ed eventi siccitosi ricorrenti da un lato ed iniziative sociali, politiche e culturali di tutela, programmazione e ricarica artificiale dall’altro.
A partire da una sintesi conoscitiva degli aspetti idrogeologici peculiari della fascia delle risorgive e delle idrostrutture ad essa intimamente collegate, si focalizza l’attenzione sui vari fattori, positivi e negativi, del bilancio geo-idrologico locale, per contestualizzare l’importanza e la magnitudo delle azioni antropiche rispetto ai trend naturali.
Il ragionamento, imperniato su un approccio scientifico, si snoda tra casi di studio e dati di letteratura, in ordine all’evidenziare il ruolo centrale delle misure idrogeologiche e, più in generale, di una approfondita consapevolezza tecnica, anche nell’ambito dei percorsi di sostenibilità, resilienza e conservazione “superficiali”.
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