A spingere verso il parco del Marzenego sono state anche associazioni, gruppi di ricerca, passeggiate e mobilitazioni dei cittadini che volevano fruire dell’ambiente rivierasco.
6a. Gruppo di ricerca sul fiume Marzenego
Negli anni ’70/ ’80 del Novecento sono state organizzate molte iniziative, documentate da Claudio Zanlorenzi in STORIA DEL FIUME- Mestre anni 80, per tutelare e valorizzare il fiume contro i lavori che stavano rendendo il Marzenego un canale artificiale. Si era costituito anche un gruppo di ricerca che ha pubblicato un bel libro dedicato al fiume .
Negli stessi anni Urbanistica Democratica aveva fatto una prima proposta di parco del Marzenego e costruito una mostra.
6b. Mostra sul fiume Marzenego, passeggiate e convegni
Dopo gli allagamenti del 2006-7 a Mestre e Marghera sono partite altre iniziative dal basso, con seminari, convegni, passeggiate lungo il fiume organizzate da associazioni come La salsola, I sette nani, storiAmestre. Tra varie richieste di comitati e associazioni c’è quella di avviare il contratto di fiume Marzenego, presentata nel convegno del 15 giugno 2013: il contratto di fiume e le criticità ambientali.
Non casualmente nel 2014 parte il contratto di fiume Marzenego, accordo di programmazione negoziata tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati alla riqualificazione ambientale, paesaggistica e alla rigenerazione socio-economica del sistema fluviale, per poi cercare modi condivisi per realizzare alcune di queste proposte. E’ il primo contratto di fiume della regione ed è guidato dal consorzio di bonifica Acque risorgive.
Nel frattempo è cambiato anche il modo di pensare il fiume e le acque in genere. Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha avviato una manutenzione dei corsi d’acqua con un approccio più ecologico e gentile che mira al ripristino e al mantenimento delle condizioni di naturalità per garantire la funzionalità ecologica insieme a quella di rischio idraulico. Per il bacino del Marzenego questo cambiamento è legato, oltre all’aggravarsi del dissesto idrogeologico, anche al problema del disinquinamento della laguna di Venezia.
Il contratto di fiume ha rappresentato inizialmente una grande novità, perché per la prima volta ha messo insieme tutti e 12 i comuni lungo i quali passa il Marzenego, permettendo di vederlo nel suo insieme, ha fatto capire come il parco fluviale abbia un respiro metropolitano, permettendo di collegare le oasi naturalistiche dei laghetti di Martellago, all’oasi Licaena e a quella di Noale). In base a questa idea sono stati organizzati il convegno del 2016 a Martellago “Come un paesaggio fluviale diventa parco metropolitano” :
000)Locandina Convegno – Martellago 10 set 2016
e il convegno del 2017 “Marzenego fiume metropolitano” a Noale in cui è stata presentata la mostra storica sul Marzenego.
Quando nel 2015 sono stati firmati gli accordi per il contratto di fiume Marzenego e individuate le azioni da fare per tutti i partecipanti una delle azioni del contratto era avviare iniziative per la realizzazione del parco fluviale urbano.
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive poco prima aveva predisposto un master plan del possibile parco del Marzenego a partire dal bosco sull’Osellino del quartiere Pertini.
Ma si sono detti disposti a lavorare per quell’azione solo l’associazione storiAmestre, col compito di sensibilizzare e documentare storicamente e la municipalità di Zelarino-Chirignago, mentre il Comune di Venezia ancora non partecipava ufficialmente al contratto.
E’ stato chiesto al Consorzio di bonifica Acque risorgive, perché, pur avendo fatto una possibile mappa del parco, non partecipava a questa azione e il direttore Carlo Bendoricchio ha risposto concretamente: “ Finché non ci sono i soldi per attuare il parco, cosa possiamo fare?”
Sul piano delle azioni concrete da avviare il contratto di fiume non ha funzionato. I Comuni hanno partecipato ma non si sono attivati con proposte concrete tranne il Comune di Noale, interessato alla sua oasi e a interventi contro il rischio idraulico. Il Comune di Venezia fino all’ultimo non ha firmato e non ha proposto delle azioni. Il Consorzio ha proposto e attivato le azioni che aveva già in cantiere.
6c. Le passeggiate de La Molinara
6d. Petizioni e osservazioni sul progetto del parco del Marzenego
Nel 2019 è ripresa la mobilitazione dal basso. Giorgio Sarto ha suggerito la strada della petizione al Consiglio comunale di Venezia per la realizzazione del parco del Marzenego. Grazie all’impegno dell’associazione I 7 nani e in particolare di Carla Dalla Costa, Renzo Rivis e Giorgio Sarto la petizione ha superate le 600 firme, coinvolgendo nella firma 21 associazioni.
Quando nel 2020 il Comune di Venezia approva la variante n. 52 al piano degli interventi relativa alla rotonda che incocciava con l’antica ansa del rio Cimetto e agli indirizzi (DCC n. 18 del 05/03/2020) per acquisire le aree del Parco Fluviale del Marzenego “anche tramite compensazione urbanistica in applicazione dell’articolo 37 L.R. 11/04” vengono preparate e spedite dalle stesse associazioni 17 osservazioni con proposte alternative per salvare l’ansa fossile del rio Cimetto, la vegetazione legata alle vecchie anse del Marzenego e altre osservazioni tra cui quella che chiedeva di acquisire le aree private per il parco senza escludere il ricorso a istituti di acquisizione pubblica come l’apposizione di servitù o l’esproprio.
6d. In difesa degli antichi meandri del Rio Cimetto