In questa intervista si parla del sistema del controllo delle acque a Favaro; degli interventi sulle acque a fini agricoli (irrigazione) lasciato alla discrezionalità dei privati; della interconnessione di tutto il sistema idrico del territorio. Vi si può leggere infine una breve spiegazione dell’ing. Bendoricchio, direttore del Consorzio Acque Risorgive.
Il testo è una descrizione gustosa e molto istruttiva della situazione nel 2006 in confronto ad oggi nel 2014. L’intervista è accompagnata da una Gallery di foto da cui si imparano molte cose.
Questo testo è una rielaborazione dell’intervista fatta a Fabrizio Zabeo e Angelo Favaretto (del Comitato Allagati di Favaro) il 16.10.2014 da Giovanna Lazzarin.
Il mistero della lamiera sul ponte
di Giovanna Lazzarin
In questa foto si vede Angelo Favaretto, del comitato allagati di Favaro, che osserva perplesso una pesante lamiera appoggiata sul parapetto di un ponte di campagna. Ci troviamo alla confluenza tra il canale Scolmatore e il collettore di Favaro, a circa a 1 Km da Favaro Veneto, all’incrocio tra via Ca Colombara e il sentiero che porta a via Lazzareto. E’ il primo pomeriggio di domenica 17 dicembre 2006 e Favaretto, insieme a Fabrizio Zabeo, sta esplorando i canali intorno a Favaro per capire in che stato sono. Questa zona la conosce, ci è nato, non è la prima volta che vede questa lamiera, non passa inosservata: è alta circa 1,20 m. e larga quanto il collettore di Favaro. Sa che è una paratoia.
Fabrizio: «Come mai è messa qua come abbandonata?»
Angelo: « Vengono i contadini col trattore a sollevarla».
Fabrizio: «E perché la sollevano?»
Angelo: «Se è sollevata serve a dar acqua ai campi. Ma se lo Scolmatore è troppo alto, si cala sul canale di Favaro e non arriva acqua a Favaro.».
Come si vede nella foto che segue, la lamiera è posta nel luogo dove il canale di Favaro intercetta lo Scolmatore: quando è abbassata questo collegamento viene bloccato.
Fabrizio: «Ma allora questa paratoia se messa o non messa può creare dei danni, perché se non è messa può travasare l’acqua dello Scolmatore che si alza vertiginosamente durante la piena e andare verso il Collettore di Favaro, riempire i fossati della zona che non avrebbero più respiro ed allagarci!»
Angelo: « E di notte? Chi va a mettere una paratoia alle 3 di notte, mentre piove a dirotto e i campi son tutti allagati? E quanto rimane poi lì quella paratoia?»
Fabrizio: « Dobbiamo chiedere al Consorzio che ci dica cos’è quel manufatto, perché Dissegna, che abita lì, ricordava che il contadino metteva o toglieva la paratoia a seconda del bisogno di acqua. E noi dipendiamo da questo?».
Carlo Bendoricchio, direttore del Consorzio Acque Risorgive, in una riunione con i rappresentanti dei comitati allagati ha confermato il rischio di avere una paratoia manuale posta in un nodo idraulico così importante:
«Questa paratoia può sembrare cosa da poco, ma è un nodo importante che va a giocare con la paratoia che c’è in via Pertini a Bissuola e con altre paratoie. Da qui si decide se tutte le acque interne andranno verso lo Scolmatore – se il livello dell’Osellino è alto – o verso l’Osellino in caso contrario. E questo dipende anche dalla marea che favorisce o contrasta il deflusso delle acque dello Scolmatore all’idrovora di Tessera. Dobbiamo far capire che al momento questa paratoia, come altre, viene inserita manualmente, col forte rischio di non arrivare a tempo».
Uno dei lavori fatti fare poi dal Commissario delegato per l’emergenza idraulica Mariano Carraro e suggeriti dal Consorzio è stato automatizzare questa paratoia mediante sollevamento meccanico e trasmissione telematica.
Tra settembre 2008 e giugno 2009 l’impresa L.I.S.A. S.r.l. di Bassano del Grappa (VI), per un importo di € 260.000,00:
- ha realizzato una paratoia di regolazione delle portate tra il collettore di Favaro ed il canale Scolmatore (inclusa l’elettrificazione, il telecomando ed il telecontrollo);
- ha sostituito le attuali porte vinciane sul collettore Acque Alte con una paratoia di regolazione delle portate (inclusa l’elettrificazione, il telecomando ed il telecontrollo).
Così nel 2014 avendo le misure del livello dell’Osellino, dello Scolmatore e della marea, dando i comandi a questa e altre paratoie, si può giocare e tenere in equilibrio l’intero sistema delle acque tra l’Osellino e lo Scolmatore, evitando di allagare l’area nord-est della terraferma veneziana.
Chi vuole può vedere la galleria di foto scattate quel giorno in cui si vedono anche fossi, capifossi, canali della campagna e sistemi di irrigazione dei campi attraverso i fossati
Maria Giovanna Lazzarin
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